Soverato
Soverato, incastonata come una perla nel Golfo di Squillace, sorge su una pendice collinare tra le valli dell'antico Caecinus, odierno Ancinale, e quelle del torrente Beltrame. La sabbia delle lunghe spiagge di Soverato è bianca e fine, le acque cristalline con un fondale sabbioso. Il 28 marzo del 1783 un violento terremoto scosse l'intera Calabria, sin dalla notte violente scosse che a volte durarono anche più di due minuti rasero al suolo interi paesi, tra cui Soverato. Un documento dell'epoca riporta: "Case distrutte 25 - Danneggiate le mura, il palazzo baronale e la torre". Un altro manoscritto attesta che erano: "…anco offese le mura della Terra, e con essa la Torre della medesima, il palazzo baronale intraperto"; inoltre andarono persi molti manoscritti preziosi. I danni furono stimati in Ducati altissimi perciò agli abitanti di Soverato convenne rifondare nuovamente il paese piuttosto che recuperare la somma per ricostruire le case distrutte dal terremoto. Il nuovo centro venne fondato su una vicina collina chiamata Arizzone e prese il nome di Soverato Nuovo. Nonostante i gravissimi danni materiali, Suberatum subì solo una perdita umana su 303 abitanti. Soverato continuò ad espandersi ritornando anche sulla costa dove già nel XVIII secolo esisteva una piccola comunità di pescatori. Quest'area abitata dai pescatori, l'attuale Soverato Marina, risultava nei libri parrocchiali già dal '600 come Santa Maria di Poliporto o "Paleporto". Nell'Atlante geografico del Regno di Napoli delineato per ordine di Ferdinando IV re delle Due Sicilie & C. & C. da Gio. Antonio Rizzi-Zannoni geografo di Sua Maestà e terminato nel 1808, vengono riportate le località di Soverato diruto (l'attuale Soverato Antica) e Soverato Nuovo .
Inoltre è presente una zona con iscrizione S.M., probabilmente riferendosi all'attuale Soverato Marina col nome di Santa Maria. Sempre nello stesso atlante è presente un certo Fortino di Paliporto, riferibile probabilmente alla Torre costiera di Carlo V o forse al castello oggi scomparso. Fino al 1806, anno dell'eversione della feudalità ad opera dei francesi la città fu sotto l'amministrazione dei duchi di Petrizzi. Lo sviluppo di Soverato avvenne dal 1875 in poi quando venne costruita la ferrovia della linea Taranto-Reggio Calabria e gli amministratori dell'epoca decisero di trasferire, nel 1881, la sede municipale da Soverato (Superiore) alla Marina. Durante il primo decennio del '900 fu di passaggio dalla città il salesiano Michele Rua, primo successore di Don Bosco, che era in cerca di una terra per poter edificare una nuova opera Salesiana. Grazie alla baronessa Scoppa, la quale donò una delle sue terre, venne posta la prima pietra per la nuova opera Salesiana che vedrà la luce nel 1908, prima come Chiesa e in seguito come Istituto scolastico con indirizzo classico, diventando il più grande istituto Salesiano del Sud Italia per anni. Durante la Seconda Guerra Mondiale in località Santicelli sorse un avamposto tedesco con cannoni di contraerea, a causa di quest'ultimi la città venne bombardata diverse volte. Nel 1947, già piegata dal dopoguerra, fu scossa da un violento terremoto (con epicentro a Satriano) che rase quasi al suolo i paesi limitrofi, ma arreco non ingenti danni alla cittadina che riuscì a superare in poco tempo. Fino a metà del XX secolo Soverato vide lo sviluppo di varie attività commerciali e piccole industrie nonché la nascita di campeggi e hotel, e quindi un incremento turistico, che le valse il nome di "Perla dello Ionio". È stata dichiarata città dal presidente della Repubblica Giovanni Leone nel 1974.